L'invasione russa dell'Ucraina ha ulteriormente accelerato l'aumento dei prezzi dell'energia. Insieme agli alti prezzi delle materie prime e alla siccità, i rincari si sono scaricati sulle famiglie portoghesi.
"Un paniere di prodotti alimentari essenziali costava 8,65 euro in più il 23 marzo (+4,71%) rispetto a un mese fa, il 23 febbraio, da 183,63 euro a 192,28 euro", aggiunge il comunicato. L'importo si basa su 63 prodotti alimentari essenziali, che includono tacchino, pollo, nasello, sugarello, cipolla, patata, carota, banana, mela, arancia, riso, spaghetti, zucchero, prosciutto, latte, formaggio e burro.
Tra i prodotti che hanno subito il maggior cambiamento di prezzo, tra il 16 e il 23 marzo, DECO evidenzia "arance (+20%), nasello (+15%), polpa di pomodoro (+11%), pomodoro (+10%), cereali integrali per la colazione (+10%) e tonno in olio vegetale (+9%)".
Mercati esterni
Deco Proteste giustifica l'aumento dei prezzi con il fatto che il Portogallo è "fortemente dipendente dai mercati esterni per garantire l'approvvigionamento di cereali necessari al consumo interno", sottolineando che i cereali rappresentano "solo il 3,5% della produzione agricola nazionale - principalmente mais (56%), grano (19%) e riso (16%)". Si ricorda che la Russia e l'Ucraina sono due dei maggiori fornitori mondiali di cereali. Inoltre, l'associazione sottolinea che attualmente l'autosufficienza di cereali in Portogallo "non supera il 19,4%, una delle percentuali più basse del mondo", il che costringe il paese a "importare circa l'80% dei cereali che consuma".
Le conseguenze di questo aumento dei prezzi si fanno già sentire in Portogallo e hanno portato il governo a presentare una serie di nuove misure per mitigare l'impatto della guerra. Tra le misure annunciate c'è un sostegno di 60 euro per le famiglie bisognose per aiutarle a comprare cibo. Questa misura entra in vigore in aprile e dovrebbe costare 45,73 milioni di euro.