Il rapporto dell'INSA analizza "l'evoluzione del numero di casi di covid-19 in Portogallo" e indica che il valore medio di Rt - che stima il numero di casi secondari di infezione derivanti da ogni persona portatrice del virus - è sceso da 1,06 a 0,98 a livello nazionale, tra il 26 e il 30 settembre, e il suo valore reale potrebbe essere compreso tra 0,98 e 0,99 con una confidenza del 95%.
Secondo il rapporto, l'indice di trasmissibilità è diminuito in tutte le regioni del Paese rispetto alla settimana precedente, stimando un Rt di 0,93 nella regione del Nord e di 0,96 in quella del Centro.
Nelle restanti regioni del Paese, questo indicatore è superiore alla soglia di 1, raggiungendo i valori più alti nelle Azzorre (1,24) e a Madeira (1,23).
Nella regione di Lisbona e della Valle del Tago, il valore stimato dell'Rt è di 1,02, nella regione dell'Alentejo è di 1,06 e nella regione dell'Algarve di 1,07.
"Nel confronto europeo, il Portogallo presenta un tasso di notifica cumulativo a 14 giorni compreso tra 240 e 479,9 casi per 100.000 abitanti e un Rt inferiore a 1, ovvero un tasso di notifica elevato e con una tendenza alla diminuzione", afferma l'INSA, osservando che "solo il Portogallo si trova in questa situazione".
Tra i Paesi analizzati, Belgio, Bulgaria, Croazia, Grecia, Islanda, Norvegia, Polonia e Slovacchia mostrano una tendenza al ribasso nel numero di nuovi casi, con un indice di trasmissibilità inferiore a 1.
L'INSA stima che dal 2 marzo 2020, quando sono stati notificati i primi casi, al 30 settembre, il Portogallo ha registrato un totale di 5.500.200 infezioni da parte del virus che causa il covid-19.
Lo scopo di questo rapporto settimanale è presentare le stime della curva epidemica dell'infezione da SARS-CoV-2 in base alla data di insorgenza dei sintomi e le stime dei parametri di trasmissibilità R0 (numero di riproduzione di base) e Rt (numero di riproduzione effettivo in funzione del tempo).