Francisco Teixeira da Mota ha detto alla presidente del collegio dei giudici, Margarida Alves, che l'imputato vuole parlare e sta ora "analizzando le informazioni sulle prove digitali che è stato autorizzato a consultare", spiegando che "solo recentemente" Rui Pinto "ha iniziato a lavorare" sull'argomento.
All'uscita dall'aula, l'avvocato ha detto che Rui Pinto sta "psicologicamente bene" e "ha iniziato il lavoro di analisi delle prove digitali", aggiungendo: "Farà le sue dichiarazioni, ci sono state prove prodotte in senso favorevole a lui. Ora presenterà i fatti che conosce".
Il processo riprende
Il processo del caso Football Leaks è ripreso oggi, dopo una pausa di quasi 10 mesi, con una breve sessione, in cui sono stati interrogati gli ultimi due testimoni della difesa, che non hanno potuto essere contattati e che non saranno ascoltati, e il confronto di due ispettori della Polizia Giudiziaria (PJ), rinviato alla prossima sessione, prevista per il 22 aprile.
Il processo, iniziato il 4 settembre 2020, continua il 22 aprile, con quattro sessioni già programmate per maggio: il 13, 16, 23 e 26.
La deposizione dei testimoni Aida Freitas e Hugo Monteiro, entrambi ispettori del PJ, ora prevista per il 22 aprile, è stata richiesta nella 31a sessione, il 19 gennaio 2021, a causa delle contraddizioni tra le testimonianze di entrambi, che hanno portato il collegio dei giudici del processo a mettere in dubbio l'affidabilità delle prove e la corte a estrarre un certificato.
Rui Pinto, 33 anni, è responsabile di un totale di 90 reati: 68 di accesso improprio, 14 di violazione della corrispondenza, sei di accesso illegittimo, prendendo di mira entità come lo Sporting, Doyen, lo studio legale PLMJ, la Federazione Portoghese di Calcio (FPF) e la Procura Generale (PGR), e anche per sabotaggio informatico del SAD dello Sporting e per estorsione, nella forma tentata.