Secondo uno studio del World Travel and Tourism Council, un forum globale per le industrie dei viaggi e del turismo, l'industria turistica portoghese dovrebbe tornare ai livelli precedenti alla pandemia nel 2023.
Il settore potrebbe valere fino a 39,5 miliardi di euro l'anno prossimo, rappresentando il 17,4% dell'economia nazionale portoghese.
Si prevede la creazione di altri 3.200 posti di lavoro. Si prevede che l'industria del turismo raggiungerà oltre un milione di posti di lavoro entro la fine del 2023.
Secondo gli ultimi dati del WTTC, il PIL associato ai viaggi e al turismo dovrebbe crescere annualmente a una media del 3,4% nel prossimo decennio, più di tre volte il tasso di crescita dell'1,1% dell'economia complessiva del Paese, raggiungendo oltre 50 miliardi di euro (20,2% del PIL) entro il 2032.
Le previsioni indicano che il settore sarà in grado di creare quasi 193.000 posti di lavoro nei prossimi dieci anni, con una media di oltre 19.000 nuovi posti di lavoro all'anno, raggiungendo oltre 1,1 milioni di posti di lavoro entro il 2032.
"Dopo l'impatto devastante del Covid-19, il Portogallo sta mostrando una forte ripresa ed entro la fine di quest'anno si prevede che il contributo totale del settore al PIL crescerà del 54,7%, superando i 35,8 miliardi di euro, pari al 16,2% del PIL totale", si legge nel comunicato.
"L'occupazione nel settore [nel 2022] dovrebbe crescere del 5,6%, per raggiungere quasi più di 953.000 posti di lavoro", si legge ancora.
Secondo ForwardKeys, partner del WTTC nell'analisi dei dati, "gli ultimi dati sulle prenotazioni dei voli mostrano un'estate promettente" per il Portogallo. "Dimostrano che (...) è destinato ad essere la quarta destinazione europea più popolare quest'estate, con un aumento annuale del 179% degli arrivi internazionali".
I dati mostrano che le prenotazioni dei voli hanno superato i livelli pre-pandemia, con un aumento delle prenotazioni da Stati Uniti, Paesi Bassi, Danimarca e Germania rispettivamente del 41%, 36%, 29% e 11%.
Il rapporto rileva che il contributo totale del settore al PIL ha rappresentato il 17,1% (37,6 miliardi di euro) nel 2019, scendendo ad appena l'8,7% (17,4 miliardi di euro) nel 2020.
Il settore era anche responsabile di oltre un milione di posti di lavoro, "prima che la pandemia ponesse fine ai viaggi internazionali, con una perdita di 160.000 posti di lavoro (15,6%), che scenderanno a 850.000 nel 2020".
Il rapporto afferma che il 2021 ha visto l'inizio della ripresa in questo settore, con un aumento del 32,6% su base annua per raggiungere i 23,1 miliardi di euro. Tuttavia, la ripresa dei posti di lavoro è stata più lenta, con la creazione di soli 50.000 posti di lavoro, per un totale di 900.000.
Il WTTC sostiene "che il contributo del settore all'economia e all'occupazione avrebbe potuto essere maggiore se non fosse stato per l'impatto della variante Omicron, che ha portato a una ripresa traballante in tutto il mondo, con molti Paesi che hanno reintrodotto severe restrizioni ai viaggi".