Con le nuove regole, i cittadini russi non beneficeranno più di un accesso privilegiato all'UE e "dovranno sottoporsi a un processo di richiesta del visto più lungo, più costoso e più difficile". Il nuovo regime dei visti per i cittadini russi entrerà in vigore lunedì 12 settembre.
"Un Paese che, come la Russia, sta conducendo una guerra di aggressione, non dovrebbe poter beneficiare di misure volte a facilitare il rilascio dei visti finché persegue la sua politica estera distruttiva e la sua aggressione militare contro l'Ucraina, dimostrando un totale disprezzo per l'ordine", si legge nel comunicato diffuso dalla Commissione europea.
"La proposta presentata è una risposta forte e unitaria dell'UE. Seguiranno presto ulteriori linee guida per garantire un controllo rafforzato delle richieste di visto e dell'attraversamento delle frontiere da parte dei cittadini russi, senza tuttavia chiudere la porta ai dissidenti e ai rappresentanti della società civile russa", ha dichiarato Ylva Johansson.
Ciò significa che l'UE lascia le porte aperte ai russi che devono viaggiare per motivi "essenziali", come ad esempio: giornalisti, rappresentanti della società civile, dissidenti politici, motivi umanitari, parenti di cittadini di Paesi UE.
"Al momento, non ci sono le basi per la fiducia o per una relazione privilegiata con la Russia, né per un facile accesso dei cittadini russi all'Unione Europea", ha aggiunto Ylva Johansson, citata da Público, sottolineando che "essere un turista nell'UE non è un diritto fondamentale".
La sospensione dell'accordo sulla facilitazione del rilascio dei visti pone fine a tutte le agevolazioni per i cittadini russi che richiedono un visto di breve durata (fino a 90 giorni) per l'area Schengen e alle regole generali del Codice dei visti.
In pratica, i richiedenti il visto russi dovranno fare i conti con
Aumento dei diritti di rilascio del visto: I costi del visto aumenteranno da 35 a 80 euro per tutti i richiedenti;
tempi di elaborazione più lunghi: i tempi normali di decisione dei consolati sulle domande di visto saranno ridotti da 10 a 15 giorni. Questo periodo può essere esteso fino a un massimo di 45 giorni in casi specifici, quando è necessario effettuare un'analisi più approfondita della richiesta;
Regole più restrittive per i visti per ingressi multipli: i richiedenti non avranno più facile accesso a visti validi per ingressi multipli nell'area Schengen;
Un elenco più lungo di documenti giustificativi: quando si richiede un visto, i richiedenti devono presentare l'elenco completo dei documenti giustificativi, anziché l'elenco semplificato contenuto nell'Accordo di facilitazione del rilascio dei visti.
E cosa succede ai 963.000 cittadini russi che hanno un visto valido per entrare nell'area Schengen? Il commissario Ylva Johansson ha spiegato che "c'è la possibilità che queste autorizzazioni vengano rivalutate", cita lo stesso giornale.