Nel rapporto della missione del FMI in Portogallo ai sensi dell'articolo IV, l'istituzione afferma che, dopo la crescita del 6,7% dell'economia portoghese nel 2022, "significativamente superiore" al 3,5% della zona euro, "la crescita del PIL [Prodotto Interno Lordo] reale dovrebbe rallentare nel resto dell'anno a una media del 2,6% nel 2023 e l'inflazione arretrare al 5,6%".
L'11 aprile, nell'aggiornamento delle previsioni economiche mondiali, il FMI aveva indicato una crescita del PIL dell'1% per l'economia portoghese quest'anno, prevedendo un tasso di inflazione del 5,7%. Il governo prevede una crescita dell'1,8% nel 2023.
"L'inflazione elevata e le condizioni finanziarie più restrittive stanno indebolendo l'economia", sostiene il FMI, considerando che "il costo della vita più elevato dovrebbe penalizzare la crescita della domanda interna e la minore crescita globale e della zona euro dovrebbe indebolire l'aumento delle esportazioni", portando a una "stabilizzazione della crescita intorno al 2% nel medio termine".
Con il calo dei prezzi dell'energia, l'istituto prevede che l'inflazione continuerà a diminuire, ma sottolinea che l'inflazione sottostante - che esclude cibo ed energia - "dovrebbe essere più persistente, a causa della rigidità del mercato del lavoro e degli elevati margini di profitto".
Raccomandazioni
In questo contesto, il FMI raccomanda che quest'anno la politica fiscale rimanga "non espansiva, al fine di preservare il margine di manovra fiscale e sostenere la politica monetaria", ma che sia allo stesso tempo "flessibile, in caso di shock".
La missione del FMI raccomanda al governo di investire in "misure per aumentare le entrate in modo sostenuto e migliorare la composizione e l'efficienza della spesa".
"Le riforme fiscali devono puntare all'eliminazione delle distorsioni, all'inversione delle aliquote IVA ridotte e alla razionalizzazione delle spese fiscali. La modernizzazione del sistema fiscale, compresa la digitalizzazione dell'amministrazione fiscale, migliorerebbe l'efficienza fiscale. Un aumento delle imposte sul patrimonio aumenterebbe le entrate e contribuirebbe ad alleviare le pressioni sui prezzi delle case. La riduzione dei prezzi dell'energia lascia aperta la possibilità di un aumento della carbon tax".
Il FMI auspica inoltre un "aumento della quota di investimenti pubblici - in particolare nell'attuazione del Piano di ripresa e resilienza - nella spesa corrente, invertendo le recenti tendenze".