In un comunicato, il gruppo parlamentare Chega "ribadisce la necessità di mantenere in funzione il Servizio Stranieri e Frontiere (SEF), in un momento in cui la data della sua estinzione è vicina", riferendosi alla scadenza, definita dalla legge, che stabilisce che il processo di trasferimento delle competenze del SEF deve essere completato entro il 12 maggio.
Protezione delle frontiere
"La protezione delle nostre frontiere non può essere compromessa, soprattutto nell'attuale contesto europeo, in cui ci sono informazioni che rivelano che i clandestini stanno usando la guerra per entrare illegalmente nel nostro paese", sostiene il partito, ma non ha dimostrato le accuse con fatti.
Facendo riferimento a "notizie recenti" e "informazioni", Chega segnala "reti di aiuto all'immigrazione illegale che stanno approfittando del titolo di protezione temporanea concesso dal Portogallo a tutte le persone che, durante l'invasione russa dell'Ucraina, se trovavano sul territorio ucraino per vivere, studiare o lavorare".
"È quindi incomprensibile che, soprattutto in questo contesto, il governo non inverta definitivamente la decisione di estinguere il SEF, e stia quindi, per motivi ideologici, mettendo in pericolo la sicurezza del Portogallo e di tutta l'Europa, perché senza un forte corpo di polizia criminale è impossibile garantire la sicurezza delle frontiere", sottolinea il partito.
Chega sottolinea "quanto sia importante la difesa" delle frontiere per il Portogallo e per l'Europa, ribadendo la richiesta al governo di "invertire, definitivamente, la decisione di estinguere il SEF".