Secondo il funzionario, questa decisione promuoverebbe viaggi senza problemi verso le destinazioni turistiche e, allo stesso tempo, contribuirebbe ad aumentare la ripresa economica a livello globale questa estate.
"Il problema è che le soluzioni digitali per Covid non erano coordinate", ha sottolineato Simpson, aggiungendo che "le nazioni hanno creato le proprie regole per affrontare la pandemia e, nonostante i leader globali chiedano un'armonizzazione, abbiamo numerosi sistemi che incidono sulla fiducia dei viaggiatori con test costosi e continui cambiamenti di regole".
Secondo il dirigente del WTTC, per sopravvivere all'ennesima pandemia, lo stato di salute di un viaggiatore deve essere completamente integrato nei suoi documenti di viaggio digitali, sottolineando che un buon esempio è il certificato digitale Covid dell'UE, ora approvato da 62 paesi.
È stata anche evidenziata la necessità di velocità nella decisione di implementare il certificato, dato che il Parlamento europeo ha approvato il documento il 9 giugno 2021 per implementarlo il 1° luglio 2021, cioè meno di un mese dopo.