Secondo un rapporto dell'Alto Commissariato per le Migrazioni (ACM): "Sebbene il Portogallo continui a non distinguersi come destinazione per i richiedenti protezione internazionale, nel 2022 è stato il Paese dell'Unione Europea a 27 (UE27) con la maggiore importanza relativa di riconoscimento dello status di rifugiato sul totale delle decisioni emesse", sottolinea il documento dell'ACM che sarà presentato venerdì a Lisbona.
Secondo il rapporto statistico sui richiedenti e beneficiari di protezione internazionale, 71 decisioni su 100 sono state positive per il riconoscimento dello status di rifugiato, al di sopra della media dell'Unione Europea, che è di 23 decisioni favorevoli.
"Il Portogallo mostra un'evoluzione molto favorevole negli ultimi anni, aumentando l'espressione del riconoscimento dello status di rifugiato sul totale delle decisioni emesse, passando da otto statuti di rifugiato ogni 100 decisioni emesse nel 2019, a 18 ogni 100 decisioni nel 2020, a 45 su 100 decisioni nel 2021 e a 71 su 100 decisioni nel 2022, il peso più alto di sempre", si legge nel documento.
Secondo il rapporto, i richiedenti protezione in Portogallo hanno una distribuzione per età "leggermente diversa dalla media dei Paesi" dell'Unione Europea, con una minore importanza relativa dei richiedenti sotto i 18 anni e un maggior peso dei richiedenti tra i 18 e i 34 anni.
Nel 2022, i richiedenti di età inferiore ai 14 anni hanno rappresentato solo l'11% di tutte le domande di asilo trattate nel Paese.
Poche domande
Il rapporto sottolinea, tuttavia, che il Portogallo non è tra le principali destinazioni di protezione internazionale nel mondo o in Europa.
"Dei 27,1 milioni di rifugiati nel mondo, calcolati dall'UNHCR nel 2021, solo 2,9 milioni (13,4%) si trovavano nei Paesi dell'Unione Europea e, di questi rifugiati residenti nell'UE27, il Portogallo ne ha accolti solo circa 2,7 mila, cioè lo 0,1% del numero totale di rifugiati nell'UE27", anticipa l'ACM.
Nel 2021, il Portogallo si è classificato al 20° posto tra i 27 Paesi dell'Unione Europea che hanno accolto il maggior numero di rifugiati, ben al di sotto del leader Germania, che nel 2021 ha accolto il 5,9% del numero totale di rifugiati nel mondo, concentrando il 43,9% dei rifugiati accolti nell'UE, ovvero 1,3 milioni di persone.
Il rapporto sottolinea inoltre che, a livello europeo, non tutte le nazionalità hanno lo stesso grado di riconoscimento della necessità di protezione internazionale, il che influenza direttamente il volume di decisioni favorevoli di ciascun Paese ogni anno.
Nell'Unione Europea, nel 2022, la nazionalità con il più alto tasso di riconoscimento delle richieste di protezione internazionale è stata quella siriana (94,2%), seguita da ucraini (90,2%), eritrei (85,3%), afgani (85%), venezuelani (76,3%), maliani (72%) e somali (61,5%).