Pordata, la banca dati statistica della Fondazione Francisco Manuel dos Santos, ha deciso di celebrare la Giornata dei Diritti Universali dell'Infanzia con la compilazione di una serie di informazioni che aiutano a creare un ritratto demografico dei giovani.

Da subito è possibile verificare che "negli ultimi 50 anni il Portogallo ha perso più di un milione di bambini e giovani", un gruppo che oggi rappresenta il 12,8% della popolazione totale.

Secondo Pordata, e sulla base dei dati dell'Istituto Nazionale di Statistica(INE), nel 2022 vivevano in Portogallo 1,3 milioni di bambini e giovani fino a 15 anni, di cui il 51% maschi e il 49% femmine.

"Il numero di bambini e giovani è diminuito di quasi la metà in 50 anni (-46%): fino all'inizio degli anni '80, i bambini e i giovani costituivano almeno un quarto della popolazione e, nel 2022, rappresentavano il 12,8%. Il calo è stato registrato in tutte le fasce d'età, con particolare attenzione ai bambini tra i 5 e i 9 anni (-50%)", spiega Pordata.

Questo fa del Portogallo "il secondo Paese dell'Unione Europea con la più bassa percentuale di bambini e giovani nella sua popolazione", dietro solo all'Italia, che occupa il primo posto della classifica.

"Secondo le proiezioni dell'INE, la tendenza della popolazione giovane in Portogallo è di diminuire da 1,3 milioni nel 2022 a 1,1 milioni nel 2050 e a 1 milione nel 2080", aggiunge.

D'altra parte, "più di 65 mila bambini e giovani portoghesi hanno la nazionalità straniera, pari al 4,9% della popolazione totale sotto i 15 anni", e il 18% di questi bambini è già nato in Portogallo.

Tra i 65mila bambini stranieri spiccano le nazionalità brasiliana (45%), angolana (8%) e cinese (4%), con una uguale preponderanza tra i circa 12mila bambini nati in Portogallo, la cui distribuzione per nazionalità è composta dal 29% di brasiliani, 15% di cinesi, 9% di angolani, 6% di capoverdiani e 5% di ucraini.