La Federazione portoghese di tauromachia (PróToiro) ha rivelato che nel 2023 la corrida ha attirato 400.700 spettatori, con un aumento del 7% rispetto al 2022, anno in cui 375.200 persone hanno assistito a questi spettacoli.
Nel bilancio, PróToiro indica questa crescita come "il secondo miglior risultato dal 2016, superato solo nel 2019, con 428 mila spettatori".
I dati di PróToiro registrano una media di 2.274 spettatori per spettacolo, "il dato più alto degli ultimi 10 anni", rilevando anche che il tasso medio di occupazione delle corride (con 2.513 spettatori) è aumentato del 16% rispetto ai 2.174 spettatori del 2022, numero superato solo nel 2019 con 2.559 spettatori.
"Questa crescita è ancora più rilevante se si considera che nel 2023 si sono tenuti 176 spettacoli (191 nel 2022), con la cancellazione anomala di 16 spettacoli programmati, a causa del maltempo", afferma Prótoiro nel bilancio realizzato incrociando i dati dell'Associazione nazionale dei toreri, dell'Associazione nazionale dei gruppi di forcado e dell'Associazione portoghese degli allevatori di tori.
Numeri diversi
I dati della federazione differiscono dal rapporto dell'Ispettorato Generale delle Attività Culturali (IGAC), che indica il 2023 come l'anno con il numero più basso in assoluto di spettacoli di corrida.
Secondo l'IGAC, nel 2023 sono stati autorizzati 182 spettacoli e ne sono stati eseguiti 166, di cui 16 sono stati cancellati o non eseguiti per motivi meteorologici.
I numeri delle due entità differiscono anche nell'analisi comparativa, con l'IGAC che ha registrato 175 spettacoli nel 2022 e PróToiro che sostiene che se ne sono tenuti 191.
Nella dichiarazione, PróToiro sostiene che i suoi dati rivelano "un ritratto più completo della corrida in Portogallo, dal momento che i dati dell'Ispettorato Generale delle Attività Culturali riflettono solo l'attività amministrativa di questo ente nel Portogallo continentale", non includendo i dati della Regione Autonoma delle Azzorre, in quanto regolata "da una propria legislazione", come nel caso di "eventi che non sono coperti dalla normativa sulla corrida, come Barrancos, Recortadores, tra gli altri".
Nella nota, PróToiro si rammarica che gli spettacoli di tauromachia siano soggetti a un'aliquota IVA del 23%, ritenendo che ciò danneggi "la ripresa del settore dagli effetti della pandemia, ma anche il sostegno alle istituzioni di solidarietà sociale che dipendono da esso, come le misericordie e l'IPSS, che possiedono circa la metà delle arene del Paese".
Secondo la federazione, gli allevatori portoghesi promuovono "la biodiversità e la mitigazione del cambiamento climatico in circa 70 mila ettari di boschi di querce da sughero, paludi e aree endemiche delle Azzorre dedicate ai tori da combattimento" e hanno contribuito "positivamente alla bilancia commerciale di beni e servizi, con le esportazioni che hanno raggiunto 437 bovini selvatici" nell'anno in cui sono stati importati "solo 24 tori".