In un articolo pubblicato su Acta Médica Portuguesa, la rivista scientifica dell'Ordine dei Medici, i ricercatori elencano diverse raccomandazioni per prevenire l'infezione da questo virus, che colpisce nove bambini su dieci fino all'età di 2 anni ed è la principale causa di ricoveri ospedalieri fino all'età di 12 mesi.
Gli esperti del gruppo di lavoro "RSV Think Tank - inspiring change", che coinvolge medici ed esperti di economia sanitaria, sottolineano l'assenza di un'adeguata strategia di prevenzione contro il virus respiratorio sinciziale in Portogallo ed evidenziano le 10 azioni più importanti da intraprendere.
Per quanto riguarda l'alfabetizzazione, il gruppo suggerisce una formazione specializzata nelle scuole e negli asili nido per educatori e insegnanti sulle infezioni respiratorie e lo sviluppo di opuscoli informativi sul virus da distribuire ai genitori durante le consultazioni.
I ricercatori raccomandano inoltre di aggiornare il "Bollettino sulla salute dei bambini e dei giovani", aggiungendo argomenti di discussione specifici per ogni fascia d'età sulle infezioni respiratorie, nonché di creare gruppi multidisciplinari che coinvolgano l'assistenza primaria e secondaria, le autorità locali e le scuole per lavorare sull'area della promozione della salute.
"Ci sono molteplici approcci che possono essere implementati in questo caso e che contribuiscono proprio a ridurre il carico di malattia causato dall'infezione da virus respiratorio sinciziale", ha spiegato a Lusa il medico della Sanità Pubblica Ricardo Mexia.
Lo specialista, che è anche presidente del consiglio parrocchiale di Lumiar, ha anche sottolineato l'importanza di coinvolgere le autorità locali nelle misure da adottare.
"Sempre più spesso le autorità locali devono assumere un ruolo rilevante (...) nella salute delle popolazioni, non necessariamente in termini di fornitura, ma chiaramente in termini di ricerca delle migliori soluzioni per fornire alle persone le migliori scelte di salute", ha detto.
Per quanto riguarda le misure farmacologiche, suggeriscono di attuare un "metodo preventivo efficace per tutti i bambini".
Alla domanda se la Direzione Generale della Sanità debba includere, il prossimo inverno, il vaccino contro questo virus nel Programma Nazionale di Vaccinazione, Ricardo Mexia ha ritenuto che si tratti di una questione che "deve essere molto ben considerata", poiché comporta dei costi, ma ha sottolineato che: "Sappiamo già che ci sono prove [della vaccinazione] sulla riduzione dell'incidenza".
Ha citato il caso della Regione Autonoma di Madeira, che ha introdotto questa vaccinazione lo scorso anno.
Nella regione, dove il 96,9% dei bambini nati nel periodo di maggiore attività del virus e il 93,7% di quelli nati nella pre-stagione sono già vaccinati, la copertura vaccinale ha portato a una riduzione del 67% del numero di bambini ricoverati.