In una dichiarazione congiunta pubblicata sul sito web del Clube de Jornalistas, i sottoscrittori - tra cui ex giornalisti e collaboratori - hanno espresso la loro "indignazione per la negligenza e l'irresponsabilità a cui è giunto questo importante gruppo mediatico, ed esprimono la loro solidarietà ai suoi lavoratori".
Nel testo, hanno aggiunto di augurarsi "la continuità positiva delle rispettive pubblicazioni, molte delle quali sono riferimenti significativi nel giornalismo portoghese".
Il testo è firmato da giornalisti come Adelino Gomes, Césario Borga, Fernanda Mestrinho, Fernando Dacosta, Luís Vasconcelos, Paulo Pena e Viriato Teles, oltre che da autori e accademici come António Cândido Franco, Fernando Pinto do Amaral, Inês Pedrosa, José Luís Peixoto, Luiz Fagundes Duarte, tra gli altri.
Martedì scorso, la direzione di Trust In News ha annunciato l'intenzione di presentare un piano di insolvenza, chiedendo la convocazione di un'assemblea dei creditori per presentare e motivare un piano di risanamento, dopo aver fallito un Processo Speciale di Rivitalizzazione (PER).
L'amministrazione, guidata da Luís Delgado, ha quindi dichiarato che "Trust In News ha sempre creduto che il percorso della sua ristrutturazione e della sua redditività sarebbe stato il più coerente e positivo per tutti i creditori" e per i suoi dipendenti, "che hanno sempre contribuito a un media libero, indipendente e imparziale, rispettando rigorosamente i suoi requisiti costituzionali".
"È impensabile concepire la comunicazione sociale in Portogallo senza la presenza fondamentale delle riviste TIN, che adempiono al loro dovere costituzionale di informare con rigore, qualità e pluralità. L'obbligo di informare e di essere informati è un principio fondamentale della nostra democrazia e sovranità nazionale", ha sottolineato l'amministrazione in un comunicato.
Il PER di Trust in News è stato respinto il 5 novembre, con il voto contrario dell'Agenzia federale delle entrate (AT) e della Sicurezza sociale.
I crediti riconosciuti ammontano a quasi 33 milioni di euro (32.940.709,87 euro) e hanno votato contro i creditori che rappresentano circa 20 milioni di euro (20.148.007,16 euro).
L'azienda possiede 16 testate, tra cui Visão, Exame, Exame Informática, Jornal de Letras, Caras, Activa e TV Mais.