"Negli ultimi dieci anni, la produzione italiana è diminuita del 26,7% - da 202 milioni di paia prodotte nel 2013 a 148 milioni lo scorso anno - mentre quella portoghese è aumentata dell'8%, passando da 75 milioni di paia nel 2013 a 81 milioni nel 2023", evidenzia l'associazione di settore(APICCAPS).
Queste cifre sono incluse nell'ultima edizione del World Footwear Yearbook, che mostra un calo del 6% nella produzione mondiale di calzature. I 22,4 miliardi di paia prodotti nel 2023 rappresentano "il minimo del decennio, se si escludono gli anni pandemici del 2020 e 2021", evidenzia il rapporto.
Quasi nove paia di calzature su dieci continuano a essere prodotte in Asia, con la Cina che si distingue come il maggior produttore mondiale, con una quota del 55%. Il continente asiatico ha subito un calo del 7% lo scorso anno, mentre l'Europa è scesa "solo" del 5% in questo indicatore.
"Sebbene il 2023 sia stato un anno particolarmente difficile per il settore calzaturiero a livello internazionale, cominciano a emergere i primi segnali consolidati di nearshoring. Questo è chiaramente un buon segno per le nostre aziende che, anche in un clima di grande domanda, continuano a investire e a cercare nuove opportunità di business", commenta il presidente di APICCAPS.