L'associazione ambientalista critica il modello portoghese che prevede il pagamento all'Unione Europea di una somma annuale per la quantità di rifiuti di imballaggio in plastica non riciclati.

Ogni Stato membro versa 800 euro per ogni tonnellata di rifiuti non riciclati e il Portogallo sborserà più di 200 milioni di euro il prossimo anno, secondo la relazione sulla proposta di bilancio statale per il 2025 (OE2025).

Per l'associazione ambientalista, si tratta di una "pratica inaccettabile", perché saranno "tutti i cittadini e le aziende a pagare per l'insostenibilità dell'attuale modello di imballaggio", invece di essere pagati solo da chi li immette sul mercato.

Inoltre, aggiunge Zero, questo obbligo sottrae all'OE risorse essenziali per investire, ad esempio, nel settore dei rifiuti, "dove il Portogallo si trova ad affrontare sfide molto significative per raggiungere gli obiettivi comunitari a cui è obbligato".

Il provvedimento della Commissione europea(CE)"annulla anche l'effetto di segnale al mercato che si voleva dare con questa misura, che mirava a ridurre la quantità di rifiuti di imballaggio e a promuovere la transizione dell'Europa verso un'economia circolare", aggiunge l'associazione in un comunicato.