Questo cambiamento è il risultato della pubblicazione, a dicembre e gennaio, della legislazione che entrerà in vigore ad aprile e che definisce le regole per l'organizzazione e la gestione del Registro Nazionale degli Utenti (RNU) e la registrazione nell'assistenza sanitaria primaria.
Negli ultimi anni, gli utenti del Sistema Sanitario Nazionale(SNS) che non hanno utilizzato il sistema per cinque o più anni si sono visti disattivare la registrazione alle cure primarie, venendo classificati come "non utenti".
Oltre alla disattivazione dell'iscrizione alle cure primarie, questi utenti hanno perso anche il loro medico di famiglia.
L'ordinanza n. 1668/2023 ha definito le regole organizzative e i meccanismi di gestione relativi al RNU, nonché quelli per la registrazione dei cittadini al SNS e per l'iscrizione all'assistenza sanitaria di base, compresa una misura, che ha suscitato grandi polemiche, che stabiliva che i cittadini portoghesi con residenza fiscale all'estero avrebbero avuto la loro registrazione considerata "inattiva", e che da allora è stata sospesa.
Questo provvedimento ha creato diversi tipi di registrazione degli utenti: attiva (con dati aggiornati), temporanea (per un periodo di 90 giorni per completare il processo) e inattiva (quando i requisiti per la registrazione attiva o temporanea non sono soddisfatti, oltre ai cittadini deceduti).
A dicembre dello scorso anno è stata revocata e sostituita da un'altra (14830/2024), entrata in vigore ad aprile, che ha modificato la tipologia di registrazione RNU, che ora ha altre definizioni: "aggiornata", "in corso" (con un periodo di 180 giorni per l'aggiornamento dei dati), "incompleta" (con dati mancanti dopo 180 giorni) e "storica" (utenti deceduti).
A gennaio, la pubblicazione di un altro dispaccio (40/2025), che entrerà anch'esso in vigore ad aprile, ha stabilito che l'aggiornamento delle liste di assistenza sanitaria primaria avrebbe tenuto conto delle nuove tipologie di registrazione.
Questo dispaccio ha definito che i cittadini stranieri residenti e non residenti e gli stranieri, iscritti a un medico di famiglia ma senza un record di consultazione medica nell'assistenza sanitaria primaria negli ultimi cinque anni, diventano "idonei alla riformulazione dell'incarico di medico di famiglia", cioè perdono quello attuale.