Margarida Blasco ha dichiarato che la sentenza del Tribunale Amministrativo Supremo è stata emessa il 10 gennaio e che "ha confermato la decisione di prima istanza", che ha ritenuto completamente infondato il ricorso presentato da un'azienda che ha contestato l'appalto pubblico relativo alla piattaforma di monitoraggio video e alle bodycam della polizia.

"Possiamo passare alle procedure successive", ha aggiunto il Ministro dell'Interno, senza fornire dettagli sui prossimi passi.

Questa risposta arriva a seguito di un'interrogazione presentata da Chega, che voleva sapere dal ministro quali fossero i processi di implementazione delle "bodycam" e le violenze contro le forze di sicurezza. Oltre a Chega, anche PS, Bloco de Esquerda, PCP e Livre hanno chiesto che Margarida Blasco venga ascoltata per chiarire la morte di Odair Moniz, a Cova da Moura, nell'ottobre dello scorso anno, e l'operazione di polizia di PSP a Martim Moniz, Lisbona, nel dicembre 2024.

Nel novembre dello scorso anno, il governo ha annunciato la creazione di un gruppo di lavoro per "superare l'impasse" della gara d'appalto pubblica per le "bodycam" per la PSP e la GNR, che è stata contestata due volte.

Nell'aprile del 2023, il precedente governo aveva indetto una gara d'appalto pubblica, del valore di 1,48 milioni di euro, per l'acquisto della Piattaforma di sicurezza dei sistemi video unificati, per gestire, in particolare, le informazioni raccolte dalle "bodycam" per equipaggiare gli agenti di PSP e GNR.

L'intenzione del precedente Governo era quella di acquisire circa 10.000 "bodycam" in fasi successive entro il 2026, con un investimento di cinque milioni di euro e, quando la gara fu bandita nell'aprile del 2023, fu annunciato che le prime 2.500 "bodycam" avrebbero raggiunto la PSP e il GNR nel novembre del 2024, cosa che non avvenne.