"Come entità rappresentativa di questa attività e preoccupata per gli effetti che questa decisione può avere, AHRESP chiede alla tutela di riunirsi urgentemente per discutere questo problema in vista della sua risoluzione", si legge in una nota diffusa dall'associazione.
In questione è una sentenza della Corte Suprema di Giustizia (STJ), pubblicata giovedì dal giornale Público, che conclude che "nel regime di proprietà orizzontale, l'indicazione nel titolo costitutivo, che una certa frazione è destinata all'alloggio, deve essere interpretata nel senso che non è permesso realizzare alloggi locali (AL)".
L'associazione conclude, "non mancherà di avere un effetto persuasivo, inducendo le decisioni future a soddisfare l'intesa ora data, che considera che non è possibile svolgere attività di alloggio locale con un titolo abitativo, il che potrebbe causare un impatto molto negativo e persino destabilizzare un'intera attività economica".
L'AHRESP sottolinea che il regime giuridico dell'alloggio locale non menziona "specificamente quale titolo debba essere considerato per il suo esercizio" e che "molti lavorano con titolo abitativo, poiché, in molti casi", sono "proprietà per l'alloggio, e l'uso che se ne fa effettivamente non differisce dall'uso abitativo".
Contattata da Lusa, la Segretaria di Stato per il Turismo, il Commercio e i Servizi, Rita Marques, ha risposto per iscritto che "il Governo non commenta le decisioni dei tribunali né ritiene opportuno commentare l'impatto di quella particolare decisione".