Parlando con Lusa, il presidente della FPAK, Ni Amorim, ha rivelato che "il Portogallo è in prima linea" per poter sostituire la Cina nel calendario 2023, dopo l'annuncio della cancellazione del GP d'Asia.
"Tuttavia, il Portogallo non è l'unico Paese interessato, poiché anche la Turchia è in corsa", ha rivelato Ni Amorim.
Il calendario 2023 è stato annunciato con 24 gare, il più lungo di sempre, ma le restrizioni adottate dalla Cina in materia di Covid-19 rendono impossibile, per il quarto anno consecutivo, lo svolgimento del loro Gran Premio, che era previsto per il 16 aprile.
Ni Amorim ammette di aver già parlato con il Governo di questo argomento, ma non ha ancora una risposta sul sostegno statale. "Dipenderà se ci saranno fondi per il Portogallo per ospitare il GP. Le tasse sono costose, ma il ritorno giustifica l'investimento", afferma il presidente della FPAK.
Gli importi richiesti dai promotori dei campionati variano da Paese a Paese, ma, durante la pandemia, secondo Ni Amorim, la quota di partecipazione al campionato era di circa 30 milioni di euro. "Al momento non so quali siano gli importi richiesti, poiché questa fase di negoziazione non è ancora stata raggiunta", ha sottolineato.
Chiarendo che la decisione dipenderà dalla disponibilità del Governo "ad abbracciare questo progetto", ha garantito che "la Federazione farà tutto il possibile per aiutare l'AIA a rendere fattibile questo progetto", in quanto "sarebbe molto positivo per il Paese e per il motorsport".