Parlando con Lusa, Vasco Malta, responsabile dell'ufficio dell'OIM in Portogallo, ha spiegato che l'obiettivo di questo piano è la "buona gestione della migrazione per motivi di lavoro in Portogallo".
"Abbiamo identificato due aree critiche di bisogno di manodopera in Portogallo, che non sono una novità per nessuno: l'agricoltura e il turismo" e il piano "si basa sui principi di una migrazione sicura, ordinata e regolare, ma anche sulla protezione dei diritti dei migranti, sul reclutamento etico e sulla sostenibilità stessa", ha spiegato Vasco Malta, sottolineando che possono essere utilizzati gli accordi bilaterali sulla migrazione già firmati dal Portogallo, come nel caso del Marocco, dell'India o di Capo Verde.
Il funzionario ha detto che l'obiettivo di questo piano "è stato quello di proporre una serie di raccomandazioni che mirano ad accelerare i processi di documentazione di queste persone migranti, a migliorare le pratiche di reclutamento, ma anche a rafforzare l'integrazione e il coordinamento tra le istituzioni in Portogallo e, con ciò, a promuovere un approccio informato ed etico alla gestione della migrazione per lavoro".
In questi casi, l'OIM potrebbe "aiutare a implementare, anche solo con un progetto pilota", un piano che identifichi i bisogni da soddisfare dal punto di vista lavorativo e poi "cercare di fare il 'match' nel Paese di origine di queste persone".
Poi, l'OIM potrebbe "preparare queste persone prima della partenza", includendo, se necessario, "una formazione nel loro Paese d'origine, in modo che, quando arrivano in Portogallo, siano già preparate, con un certo background per essere in grado di contribuire efficacemente all'attuazione sul posto di lavoro o nell'area in cui sono venuti a lavorare".