Nell'iniziativa, firmata dalla portavoce e unica deputata del partito Popolo-Animali-Natura, Inês Sousa Real, si avverte che secondo uno studio della Federazione Europea per i Trasporti e l'Ambiente, pubblicato nel giugno dello scorso anno, "il Portogallo occupa, in termini assoluti, il 6° posto tra i Paesi europei con i più alti livelli di inquinamento da ossido di zolfo emesso dalle navi da crociera (emettendo circa 20 volte di più rispetto alle auto in circolazione nel Paese)".
Il deputato afferma che Lisbona è il porto europeo con il maggior traffico di navi da crociera e che compare, insieme al porto di Funchal, "nella top 10 della lista dei porti europei più inquinanti".
Per il PAN, nel caso della capitale del Paese, "non c'è ancora una mano forte per affrontare l'impatto causato dal crescente numero di navi da crociera che affollano il terminal situato accanto all'area storica della città".
"Ci sono studi che stimano che una grande nave da crociera può avere un'impronta di carbonio superiore a quella di 12.000 automobili", avverte.
In questo contesto, Inês Sousa Real raccomanda al Governo PSD/CDS-PP di adottare una serie di misure volte a limitare l'inquinamento da turismo crocieristico, a partire dalla "modernizzazione dei porti nazionali in modo da renderli più sostenibili".
PAN auspica l'attuazione in tutti i porti nazionali, come già avviene a Lisbona, degli obblighi previsti dal regolamento sulla creazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi, "per quanto riguarda la fornitura di elettricità dalla rete terrestre alle navi da crociera entro il 2030".
Il PAN chiede inoltre al Governo di garantire che i dati annuali sulle "crociere che imbarcano e/o sbarcano nei terminal portuali nazionali includano la divulgazione dei dati sul loro impatto ambientale" e che venga preparato uno studio "sulla capacità di carico del Paese per il turismo crocieristico, valutando, in base ai risultati, la possibilità di implementare limiti all'ingresso di grandi navi da crociera nei porti nazionali o la necessità di rispettare determinati standard ambientali per l'attracco".
Inês Sousa Real raccomanda inoltre all'esecutivo di minoranza di difendere e sostenere le iniziative internazionali che mirano a "garantire un'espansione delle aree a emissioni controllate in Europa, in termini che includano tutti i mari dei Paesi dell'Unione Europea e del Regno Unito" e di "compiere tutti gli sforzi necessari per implementare un'area a emissioni controllate nell'Oceano Atlantico nord-orientale, che garantisca la copertura delle Zone Economiche Esclusive dei Paesi costieri dal Portogallo alla Groenlandia".