"Nelle strutture del SUS, la percentuale di parti cesarei sul totale dei parti corrispondeva al 31,9% (41.676), in contrasto con la realtà delle strutture private e sociali, in cui la percentuale di parti cesarei ha raggiunto il 64,8% dei parti effettuati in queste strutture. (19.254)" nel 2022 e 2023, afferma l'Ente regolatore della sanità(ERS).

Secondo il monitoraggio degli accessi e dell'attività delle 58 strutture sanitarie di ostetricia e neonatologia, in questi due anni sono stati effettuati 130.489 parti in strutture dell'ERS e 29.723 in unità non pubbliche, per un totale di 160.212, il 38% con taglio cesareo (60.930).

Per quanto riguarda la classificazione dei cesarei in base all'urgenza - programmati, urgenti o emergenti -, sono stati eseguiti più cesarei urgenti, mentre i cesarei emergenti sono stati i meno frequenti, come indica anche l'ERS.

"Tuttavia, il tipo di parto cesareo più rappresentativo nelle strutture private e sociali è stato il cesareo programmato (54,3%), mentre nelle strutture del Ssn sono stati più frequenti i cesarei urgenti (65,2%)", hanno rivelato i dati dell'ente regolatore.

Tra il 2022 e il 2023, il numero di nascite nel Portogallo continentale è aumentato del 2,6%, grazie alla crescita registrata in Algarve (8,2%), nel Centro (5,4%), a Lisbona e Vale do Tejo (3,5%) e in Alentejo (1,8%), con una diminuzione registrata nella regione del Nord.

L'ERS sottolinea che, nei due anni in questione, a Lisbona e nella Vale do Tejo sono stati effettuati in media più parti in strutture private e sociali rispetto alle altre regioni del Paese.

In questi due anni si sono verificate 161.559 nascite, con le regioni di Lisbona e della Valle del Tago che hanno presentato il numero più alto (43,9%) e l'Alentejo il più basso (3,0%).

Per quanto riguarda i decessi fetali e neonatali (fino a 28 giorni di vita), sono stati 738 (312 nel 2022 e 426 nel 2023), indica inoltre l'ERS, aggiungendo che il rapporto di decessi per nascita è stato dello 0,46% nel Portogallo continentale, essendo più alto a Lisbona e Vale do Tejo (0,52%) e nel Nord (0,42%).

Nel 2023, nel Portogallo continentale, 58 strutture fornivano assistenza medica e infermieristica in ostetricia e neonatologia (chiamate anche centri di nascita), principalmente a carico del SSN (67,2%).

Tra le strutture non integrate nel SUS, vi era una maggiore concentrazione nella regione settentrionale (73,7%).