Il piano di riorganizzazione delle emergenze ostetrico-ginecologiche e pediatriche, presentato in una conferenza stampa presso il Ministero della Salute dal suo coordinatore, Alberto Caldas Afonso, raccomanda che le donne incinte che chiamano la linea 24 del Ssn e vengono sottoposte a screening con il braccialetto verde (non molto urgenti) vengano inviate a una consultazione ospedaliera aperta entro 24 ore.

Le donne incinte sottoposte a screening con il braccialetto blu (non urgenti) saranno inviate a un consulto aperto nelle cure primarie il giorno lavorativo successivo o a un normale consulto.

Se la donna incinta si reca da sola al pronto soccorso, le verrà consigliato di chiamare la linea SNS 24. Se non vuole chiamare, la donna verrà informata. Se non vuole chiamare, sarà osservata da un'infermiera specializzata in salute materna e ostetrica (EESMO), ha spiegato Caldas Afonso.

Ci sono anche altre situazioni previste dal diagramma di flusso che prevedono il rinvio diretto all'emergenza ostetrica e ginecologica, ovvero se la donna incinta ha una lettera del medico o di un'infermiera specializzata, se viene indirizzata per un'emergenza pre-ospedaliera o se la sua vita è in pericolo.

Secondo Caldas Afonso, tutti gli infermieri che forniscono servizi sulla linea SNS 24 sono sottoposti a una "solida formazione" obbligatoria per lo screening e il diagramma di flusso.

Ha sottolineato l'importanza della disponibilità della linea "in tempi rapidi, come sta accadendo, e di un instradamento adeguato".

Il coordinatore del piano ha anche sottolineato che è necessario eliminare circa il 45-50% delle situazioni che non sono considerate urgenti e che limitano le risorse umane dalle emergenze ostetriche.

"Si tratta di situazioni molto semplici (...) che non hanno senso e che consumeranno risorse umane più differenziate che devono essere focalizzate su quella che è la missione di quell'unità, ovvero fornire la migliore assistenza a chi sta per avere il proprio figlio", ha commentato.

Il presidente della Commissione nazionale per la salute della donna, del bambino e dell'adolescente, che ha preparato il piano, ha affermato che l'obiettivo di questa riorganizzazione è "garantire che tutti abbiano una risposta nel luogo appropriato".

Oltre alle campagne di sensibilizzazione in televisione, nelle farmacie e nei centri sanitari, Caldas Afonso ha invitato i media a "contribuire a seguire questo percorso", informando le donne incinte e le famiglie.

"È un percorso che la gente dovrà capire, ma sentirà che è la soluzione migliore".