Il Movimento di sostegno all'ammiraglio per la presidenza (MAAP) ha come fondatori António Brás Monteiro, José Manuel Anes e Paulo Azevedo Noguês. Cristina Valente e Manuel Ferreira Ramos sono i fondatori.
Il MAAP dichiara che il movimento "è plurale e apartitico e riunisce cittadini che credono nell'importanza di leader che sappiano mobilitare la volontà, garantire la stabilità e rafforzare la fiducia nelle istituzioni". Nella stessa dichiarazione, il MAAP afferma che il mondo sta affrontando un "periodo di sfide interne ed esterne", definendo il movimento come "espressione di cittadinanza attiva, che cerca di contribuire a un dibattito serio e costruttivo sul futuro del Portogallo".
Il MAAP sta ancora aspettando la formalizzazione della candidatura alla Presidenza della Repubblica da parte dell'Ammiraglio prima di portare avanti qualsiasi iniziativa e chiarire gli obiettivi del movimento. Per ora, secondo Lusa, il gruppo sarà riservato sulla sua attività.
Il movimento che sostiene Gouveia e Melo ritiene che "il Portogallo abbia bisogno di leader che mettano l'interesse nazionale al di sopra di qualsiasi agenda personale o di partito, con una visione strategica e un impegno per il bene comune" e garantisce che lavorerà "seriamente e responsabilmente" per costruire il futuro del Paese.
Il gruppo, chiamato in portoghese "Movimento de Apoio ao Almirante à Presidência", non ha potuto utilizzare il nome di Henrique Gouveia e Melo per motivi legali, come spiegato dall'associazione.
Anche se non è ancora stato confermato se l'Ammiraglio sarà o meno candidato alla presidenza, ha già detto che si sta muovendo verso "una nuova fase" della sua vita, senza ulteriori chiarimenti sul significato di queste dichiarazioni. Tuttavia, secondo Expresso, l'Ammiraglio Gouveia e Melo non ha gradito l'ufficializzazione del gruppo che sostiene la sua possibile candidatura alla Presidenza della Repubblica.
Il 10 gennaio ha sostenuto, nel podcast di Expresso da Manhã, che gli investimenti nella Difesa nel Paese e in Europa dovrebbero essere un tema della campagna per le elezioni presidenziali del gennaio 2026, senza avanzare la possibilità di una sua candidatura.
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