"L'appello che la Camera lancia è che prima di acquistare queste case, o terreni per costruire case in legno, non lo facciano senza informarsi presso i servizi comunali che sono disponibili a fornire tutte le informazioni necessarie affinché le persone non vengano ingannate", ha dichiarato Vítor Aleixo.
Per il sindaco, il contatto con i servizi comunali "eviterà problemi e spese inutili". Secondo Vítor Aleixo, nel Comune sono già state identificate 691 case collocate illegalmente.
Il 17 gennaio, il Consiglio ha avviato le procedure per la demolizione di 25 case e altre 116 sono in programma per seguire lo stesso tipo di processo, con 200.000 euro messi a bilancio per l'anno in corso per seguire questi casi.
Secondo Vítor Aleixo, l'amministrazione comunale procederà a "prendere possesso amministrativo" delle case, a meno che le persone non le lascino volontariamente e le facciano demolire.
Il sindaco stima che coloro che non si adegueranno alla decisione avranno uno o due mesi di tempo per abbandonare le case costruite illegalmente.
Negli ultimi anni, nel comune di Loulé si è registrato un aumento significativo delle costruzioni illegali, soprattutto attraverso l'installazione di strutture in legno o modulari su terreni rustici.
Nella maggior parte dei casi, secondo il Comune, queste costruzioni sono destinate ad alloggi precari che non soddisfano i requisiti di legge.
Gli edifici in questione sono in molti casi situati in aree soggette a servitù amministrative o a vincoli di pubblica utilità, come stabilito dal Piano regolatore comunale (PDM) in vigore, ovvero in aree classificate come Riserva agricola nazionale (RAN) e Riserva ecologica nazionale (REN).
Secondo il Comune di Loulé, la recente modifica del Regime legale di urbanizzazione ed edilizia (RJUE), in vigore dall'8 gennaio, stabilisce l'applicazione di questo regime alle costruzioni modulari.
Queste sono definite come "strutture che utilizzano sistemi costruttivi modulari, prodotti parzialmente o interamente in fabbrica, e che possono essere fissi o trasportabili".
Queste costruzioni sono considerate operazioni urbane che richiedono il parere favorevole preventivo del Consiglio comunale, fatta salva la necessità di pareri da parte di altri enti, come stabilito dal RJUE o da leggi specifiche.
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