La CGUE stabilisce che il Portogallo deve eseguire la sentenza di oggi il più rapidamente possibile, altrimenti saranno imposte multe.
La sentenza si riferisce alla mancanza di notifica delle mappe acustiche strategiche per cinque strade principali (su un totale di più di 500), per 236 strade principali (su un totale di 555) e all'assenza di piani d'azione per i 55 assi ferroviari principali.
In discussione è la mancata comunicazione tempestiva del rispetto della direttiva 2002/49/CE sulla valutazione e la gestione del rumore ambientale, in particolare, per quanto riguarda cinque assi stradali principali: "Nel caso di specie, il termine fissato nel parere motivato indirizzato alla Repubblica portoghese è scaduto il 20 ottobre 2018", si legge nella sentenza a cui Lusa ha avuto accesso.
Il termine fissato nel parere motivato inviato dalla Commissione europea a Lisbona è stato superato anche per quanto riguarda l'approvazione e la comunicazione dei piani d'azione per i 55 assi ferroviari contemplati, avvenuta solo il 25 giugno 2021.
"Alla luce di tutte le considerazioni che precedono, si deve dichiarare che la Repubblica portoghese (...) non avendo elaborato le mappe acustiche strategiche relative ai grandi assi stradali (...) né piani d'azione per gli agglomerati di Amadora e Porto, nonché per gli assi stradali e ferroviari principali menzionati in allegato alla presente sentenza e, d'altra parte, non avendo comunicato alla Commissione le informazioni fornite da tali mappe o le sintesi di tali piani d'azione, è venuta meno ai suoi obblighi", secondo la sentenza.
Il Portogallo è condannato a pagare le spese, ma se Bruxelles ritiene che la sentenza non sia stata eseguita, può presentare un nuovo ricorso alla CGUE per l'applicazione di sanzioni finanziarie.