"Una delle richieste degli infermieri, con questa petizione, è che venga loro concessa la possibilità di andare in pensione a partire dai 55 anni, come già avviene per molte altre professioni", afferma il SEP in un comunicato.
Con questa petizione, che conta 15.174 firme convalidate, il Sindacato degli infermieri spera che "il Governo riconosca un giusto diritto agli infermieri".
Dopo aver consegnato nel 2023 una petizione con più di 30 mila firme, "la più grande di sempre nell'area della Salute", il Sindacato degli infermieri spera che "finalmente il Governo e i deputati portoghesi riconoscano tutti i rischi associati" alla professione e il costante logorio a cui i professionisti sono sottoposti quotidianamente, afferma il presidente del SEP, Pedro Costa, citato nel comunicato.
Pedro Costa ricorda che nella scorsa legislatura, interrotta a metà con le dimissioni del Primo Ministro, il Parlamento ha creato un gruppo di lavoro per valutare questa richiesta".
"La verità è che per circa cinque anni non c'è stato alcun lavoro visibile da parte di questo gruppo, né le conclusioni che alla fine hanno raggiunto e che avrebbero dovuto essere consegnate all'Assemblea della Repubblica entro il dicembre 2023", evidenzia.
Per Eduardo Bernardino, leader del SEP e primo firmatario della petizione, "non ha senso continuare a rimandare questa decisione".
Pedro Costa sottolinea che "gli infermieri sono soggetti a grandi pressioni, svolgono una professione molto complessa in cui devono costantemente confrontarsi con la malattia e persino con la morte, oltre a tutte le difficoltà che comporta il rapporto con i pazienti e la famiglia in momenti di estrema fragilità".
Gli straordinari
Il rapporto evidenzia inoltre che il numero di ore di straordinario che gli infermieri sono costretti a fare ogni mese è in aumento, spesso senza nemmeno poter usufruire dei giorni di riposo previsti dalla legge.
"Viene praticato un orario di lavoro di 24/24 ore, sotto forma di turni diurni e notturni, e con conseguenze fisiche ed emotive", sostiene il presidente della SE, osservando che "è stato dimostrato, dal 2016, che un infermiere su cinque avverte un esaurimento emotivo, che si è ulteriormente aggravato con la pandemia."
"Gli infermieri sono esausti e demotivati con tutte le richieste quotidiane che non si riflettono, in primo luogo, nelle loro condizioni di retribuzione", afferma Pedro Costa, auspicando che i deputati riconoscano l'urgenza di considerare l'infermieristica come una professione ad alto rischio e a rapida usura, modificando così l'età minima di pensionamento.