Il gruppo di lavoro valuterà anche i regimi legali per l'adozione, il patrocinio civile e l'affidamento familiare e il funzionamento delle Commissioni per la protezione dell'infanzia e dell'adolescenza(CPCJ), e proporrà modifiche legislative per semplificare le procedure.

Secondo le informazioni del Governo inviate all'agenzia Lusa, "l'obiettivo è, sempre in nome dell'interesse superiore del bambino, ridurre il numero di casi di istituzionalizzazione e dare priorità alla misura dell'assistenza familiare".

L'intenzione di valutare i regimi di adozione e di affidamento era già stata annunciata dal Ministro del Lavoro, della Solidarietà e della Sicurezza Sociale, Maria do Rosário Palma Ramalho, il 15 novembre scorso in Parlamento, avendo nel frattempo avanzato una campagna nazionale del Governo per aumentare il numero di famiglie affidatarie.

L'attuale legislazione stabilisce che per poter richiedere l'affidamento, la persona o la famiglia non possono essere candidate all'adozione, ma diversi partiti stanno discutendo in Parlamento una serie di proposte di legge e progetti di risoluzione affinché la famiglia affidataria possa essere candidata all'adozione del bambino che accoglie temporaneamente.

Le proposte di legge provengono da Iniziativa Liberale (IL), Bloco de Esquerda (BE), Partito Popolare Animali Natura (PAN), Chega e Livre.

Il progetto di risoluzione del CDS-PP raccomanda al Governo di modificare la legge per consentire alle famiglie affidatarie di essere candidate all'adozione, mentre il progetto di risoluzione del BE raccomanda una formazione specifica per le famiglie affidatarie e per i candidati all'adozione di bambini più grandi.

Come definito nel decreto legge, l'affido è una misura per promuovere i diritti e la protezione dei bambini e dei giovani in pericolo e consiste nell'assegnare un bambino o un giovane a una persona o a una famiglia di fiducia.

L'obiettivo è che i bambini o i giovani, quando vengono allontanati dalla loro famiglia biologica, siano integrati in un ambiente familiare invece di essere collocati in un regime istituzionale.

Il presupposto è che i minori vengano successivamente reintegrati nella famiglia d'origine o, se ciò non è possibile, preparati all'adozione o a vivere in modo indipendente.