In alcune dichiarazioni rilasciate a Lusa, la giurista Ana Rita Gil e il geografo Jorge Malheiros sono d'accordo con l'inclusione di dati come la nazionalità nella RASI, richiesta dall'Iniziativa Liberale, ritenendo che questo, se fatto correttamente, possa demistificare il discorso che lega gli immigrati alla criminalità.

"La nazionalità è un dato oggettivo, quindi non mi sembra che nulla nella Costituzione si opponga a questa possibilità", ha dichiarato Ana Rita Gil a Lusa, ritenendo che la misura potrebbe "combattere i pregiudizi e una narrativa che pensa che le popolazioni immigrate arrivino a causare più criminalità".

Per Jorge Malheiros, avere solo "la nazionalità è un'informazione insufficiente", perché "alcuni dei detenuti stranieri non risiedono in Portogallo e, quindi, pubblicando solo la nazionalità e non avendo componenti sulla residenza o sull'incrocio con l'età, si può inviare il messaggio sbagliato che certi gruppi di immigrati sono associati a una certa criminalità".

Quando, in molti casi, potrebbero non essere gli immigrati, ma le persone di passaggio in Portogallo a commettere reati, soprattutto nei casi di traffico di droga e di esseri umani, "dove c'è una sovrarappresentazione di stranieri", ha detto il professore dell'Istituto di geografia e pianificazione territoriale dell'Università di Lisbona.

Includere solo la nazionalità, "nei tempi attuali, può alimentare molto facilmente un discorso basato su informazioni incomplete e distorte", che equivale a "dire che gli stranieri di certi gruppi sono immigrati" in Portogallo, ha aggiunto la ricercatrice.

Per Ana Rita Gil, docente di Diritto Pubblico di Lisbona (Centro di Ricerca in Diritto Pubblico della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Lisbona), la pubblicazione di "informazioni oggettive" come la nazionalità avrà anche il pregio di permettere di individuare i problemi esistenti.

"Se c'è effettivamente una comunità che commette più reati di un'altra, potrebbe anche essere un modo per lo Stato di investire in una maggiore integrazione", ha spiegato l'autrice, considerando che l'informazione pubblica dovrebbe essere la regola di uno Stato di diritto.

"Le informazioni che non sono protette devono essere trasparenti", perché "viviamo in uno Stato democratico", ha aggiunto.

Per quanto riguarda la pubblicazione dei dati sulla nazionalità nella RASI 2024, il Sistema di Sicurezza Interna ha già informato Lusa che per il momento non intende introdurre cambiamenti.