Si sono distinti 550 chef provenienti da 61 Paesi e in cima alle distinzioni ce n'erano tre: Rasmus Munk, dell'Alchemist, in Danimarca; Albert Adrià, dell'Enigma, in Spagna; ed Eric Vildgaard, dello Jordnær, in Danimarca.

Normalmente, la piattaforma distingue 100 chef di tutto il mondo e li inserisce in una classifica, ma quest'anno ha debuttato un nuovo sistema di distinzione: il "Coltello". Si tratta di un modello "progettato per offrire una visione più completa e inclusiva dell'eccellenza culinaria", si legge in un comunicato del Dipartimento dell'Economia e del Turismo di Dubai(DET).

È un modo per distinguere gli chef tenendo conto del loro impatto e della loro abilità, "dividendoli in tre categorie: tre coltelli (i migliori); due coltelli (di livello mondiale); un coltello (eccellenza)".

Tra gli chef in evidenza c'è il portoghese José Avillez, di Belcanto, a Lisbona, e l'austriaco Hans Neuner di Ocean, a Porches, nell'Algarve, che hanno ricevuto entrambi tre coltelli. Vale la pena ricordare che l'anno scorso lo chef portoghese era al 33° posto della classifica e l'austriaco al 71°.

Con due coltelli sono gli chef Henrique Sá Pessoa, di Alma, a Lisbona, Ricardo Costa, di The Yeatman, a Porto, Vasco Coelho Santos, di Euskalduna Studio, a Porto, Pedro Pena Bastos, di Cura, a Lisbona, e João Oliveira, di Vista, a Portimão, che l'anno scorso era al 100° posto della classifica.

Nell'elenco degli chef al coltello troviamo Carlos De Albuquerque Teixeira, di Esporão, a Porto; Dieter Koschina, di Vila Joya, ad Albufeira; George McLeod, di SEM, a Lisbona; Marlene Vieira, di Marlene, a Lisbona; Rui Paula, di Casa de Chá da Boa Nova, Leça da Palmeira; e Vítor Matos, di Antiqvvum, a Porto.