Il rapporto "Representation Matters", realizzato dalla società americana di consulenza manageriale Oliver Wyman, in collaborazione con la Banca Mondiale e l'organizzazione Women Political Leaders, analizza l'impatto della rappresentanza femminile in politica e il suo rapporto con lo sviluppo economico, concludendo che "il PIL (prodotto interno lordo) globale potrebbe crescere di oltre il 20% nel prossimo decennio se le donne avessero le stesse opportunità economiche e politiche degli uomini".
Secondo una dichiarazione sullo studio, le donne occupano solo il 26% dei seggi parlamentari e il 23% delle posizioni ministeriali in tutto il mondo, mentre nel Parlamento europeo la rappresentanza femminile è scesa di un punto percentuale nel 2024, al 39%.
"La disparità è ancora più evidente nella leadership di governo, dove solo 27 dei 193 Paesi del mondo sono guidati da una donna, e solo in 15 di questi Paesi le donne detengono un reale potere decisionale", si legge nella dichiarazione, aggiungendo che "se l'attuale ritmo di progresso continua, ci vorranno più di 40 anni per raggiungere la parità politica a livello globale".
Oltre alla politica, le donne incontrano anche ostacoli nell'accesso a posizioni di leadership nell'economia e "guadagnano, in media, solo l'80% del reddito degli uomini e hanno meno di due terzi dei diritti legali" a loro attribuiti.
Divario salariale
Nel 2024, le donne in Portogallo guadagneranno in media 242 euro in meno al mese rispetto agli uomini, rispetto ai 141 euro del 2014, il che significa che in 10 anni la differenza è aumentata del 71,63%, secondo un'analisi della società di reclutamento Randstad Research.
Lo studio indica anche che l'anno scorso il Paese ha registrato un miglioramento di 25,2 punti percentuali (p.p.) nel numero di donne in posizioni dirigenziali, avendo eguagliato la media europea con una percentuale del 34,7%.
L'indice di uguaglianza di genere, pubblicato dall'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, è di 68,6 punti in Portogallo nel 2024, mantenendo il Paese al 15° posto nell'Unione europea, 2,4 punti sotto la media del blocco.
Il rapporto "Representation Matters" indica che la "mancanza di pari opportunità" continua a essere un ostacolo significativo all'avanzamento delle donne in politica, così come l'"assenza di adeguate protezioni legali".
L'attuazione di quote di genere nei parlamenti e nei partiti politici e l'approvazione di una legislazione contro le molestie e la violenza politica di genere sono strategie raccomandate nel rapporto per ridurre le disparità.
Per facilitare l'accesso delle donne al mercato del lavoro, è importante garantire la parità di retribuzione, rafforzare i diritti di maternità e paternità e aumentare gli investimenti in "servizi accessibili di sostegno all'infanzia".
"Garantire la rappresentanza delle donne nei processi decisionali è essenziale per lo sviluppo sostenibile e per un'economia globale più forte", sottolinea il rapporto, aggiungendo che "assicurare che le donne abbiano un posto al tavolo delle decisioni è un passo fondamentale per costruire società più giuste ed eque".